Inquinamento – Industria plastica (TV)

IL DANNO
Il 9 maggio un’azienda di recupero di materiali plastici nella provincia di Treviso, viene colpita da un incendio sviluppatosi nella zona di lavaggio della plastica. Le conseguenze sono piuttosto gravi, 50 tonnellate di plastica contenente polietilene e polipropilene vengono distrutte dalle fiamme, propagandosi nelle zone circostanti in prossimità abitazioni private, campi coltivati, acque superficiali.



L’INTERVENTO BELFOR
L’IMPORTANZA DI UN INTERVENTO RAPIDO
Il giorno stesso dell’incidente viene richiesto l’immediato intervento di BELFOR: la prima azione da intraprendere è predisporre e fare inviare al Cliente auto denuncia agli EE.PP.; allo stesso tempo è necessario iniziare subito le operazioni di messa in sicurezza di Emergenza ai sensi del D.Lgs 152/2006: occorre intervenire immediatamente per scongiurare l’inquinamento da Diossine nelle matrici terreno e acqua superficiale. BELFOR interviene in questa fase, realizzando in soli due giorni una diga di contenimento a monte del Torrente Dosson a cui segue l’aspirazione dell’acqua dal fosso perimetrale. Successivamente vengono sigillati i fori di scolo delle acque meteoriche del piazzale e lavati i tratti fognari, con Rimozione dei detriti dal piazzale e successivo lavaggio.
L’11 maggio viene predisposta un’area idonea per lo stoccaggio temporaneo del terreno da scavare mediante materiali reperiti nella stessa azienda. Il 12 maggio si effettua un’analisi di classificazione dei rifiuti per il terreno (metalli pesanti, IPA, Dibenzodiossine, Fenoli). Nei giorni successivi viene decorticato il fondo del fosso e delle sponde fino all’altezza raggiunta dall’acqua. In seguito si prosegue con la copertura del fosso con teli e predisposizione di pompe per l’aspirazione di possibili acque meteoriche.



Viene poi effettuato lo smaltimento del terreno, il campionamento e l’analisi del terreno di fondoscavo, il campionamento e l’analisi delle acque di dilavamento del piazzale. Dalle analisi non risultano presenze di contaminanti.
Il 4 giugno l’analisi dei campionamenti finali rivela che la concentrazione dei parametriricercati è entro i limiti CSC; viene quindi rimossa la diga di contenimento ed i teli protettivi, ripristinati i luoghi allo stato iniziale e inviata l’autocertificazione ai sensi dell’art. 242 comma 1 del D.Lgs. 152/2006 agli EE.PP.
La collaborazione dei tecnici con l’assicurato è stata fondamentale per ripristinare il sito evitando notevoli danni ambientali.
Grazie ad un efficace ed immediato intervento di salvataggio, è stato possibile contenere e controllare la contaminazione a vantaggio non solo del cliente danneggiato ma anche dell’intero territorio, a rischio di inquinamento ambientale.
Inoltre, un continuo e costruttivo confronto tra il Cliente e i tecnici BELFOR ha permesso di individuare soluzioni particolarmente economiche nella gestione delle operazioni, quali l’utilizzo di materiali e risorse reperiti all’interno dell’azienda Cliente, che hanno contribuito a contenere i costi dell’intera operazione.