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Incendio – Infrastrutture

TUNNEL MONTE BIANCO

IL DANNO

Nel 2000 BELFOR Italia e BELFOR Francia vengono chiamate a un compito di grande importanza e prestigio internazionale: la bonifica del traforo del Monte Bianco, via di comunicazione di vitale importanza per le relazioni economiche e culturali tra Italia e Francia.

È il 24 marzo quando un incendio scoppia all’interno del tunnel del Monte Bianco. Un autoarticolato carico di farina e margarina entra nel traforo dal versante francese. Dal vano motore inizia a uscire del fumo e in poco tempo il mezzo prende fuoco. L’autista si ferma a circa metà del tunnel, provocando un ingorgo. Le fiamme si trasformano presto in un rogo di vaste proporzioni che raggiunge temperature altissime, arrivando a superare i mille gradi centigradi. Sui due lati del traforo scatta l’allarme e l’accesso viene bloccato, ma circa 40 veicoli restano intrappolati. Il fumo denso e velenoso causa la morte di 39 persone.

I vigili del fuoco impiegano diversi giorni per spegnere le fiamme.

L’INTERVENTO DI BELFOR

LA BONIFICA DEL TUNNEL

Due mesi dopo l’incidente, dopo aver effettuato i rilievi della galleria, risulta evidente che il tunnel è danneggiato per quasi tutta la sua lunghezza di 12,6 chilometri.

La SITMB (Società Italia per l’Esercizio del Traforo del Monte Bianco) indice una gara d’appalto per la decontaminazione tecnica della galleria e dei canali di ventilazione sotterranei, nonché per il ripristino di tutti i locali e i dispositivi tecnici della concessione italiana del tunnel (5,8 km) secondo le specifiche tecniche della società di ingegneria francese EMTS e dell’italiana IMC, che hanno realizzato congiuntamente il progetto tecnico dell’attività di decontaminazione. La stessa gara comprende il compito di occuparsi di tutti i rifiuti inquinanti presenti nel tunnel attraverso l’installazione di un impianto di trattamento delle acque in loco.

BELFOR Italia vince la gara d’appalto e realizza l’intervento di pulizia funzionale e decontaminazione dai residui inquinanti dell’incendio in 56 giorni, quattro giorni prima della scadenza.

La realizzazione del progetto è avvenuta grazie alla collaborazione della maggior parte delle filiali europee di BELFOR, dove BELFOR Svizzera ha portato la maggior parte dei tecnici che hanno lavorato e BELFOR Austria ha fornito il nucleo dell’impianto di trattamento delle acque montato nella piattaforma italiana del Traforo del Monte Bianco.

“Nessuna delle attività messe in campo avrebbe potuto essere realizzata senza l’impegno a tempo pieno di tutte le persone, tecnici, ingegneri, operai, segretari di tutte le filiali BELFOR che hanno partecipato a questo lavoro”, ha raccontato Filippo Emanuelli, Amministratore Delegato di BELFOR Italia.

FATTI CHIAVE

  • Data del danno: 24 marzo 1999
  • Assegnazione gara d’appalto: marzo 2000 (dopo lunghe trattative)
  • Ripristino: entro 7 settimane
  • Dispiegamento forze in campo: lavoro a turni (di giorno e di notte) con un massimo di 300 persone, 6 ore di lavoro, 12 ore di guida e periodi di riposo
  • Rimozione residui materiale combusto: circa 6.000 tonnellate
  • Decontaminazione di: 12 km di tunnel e 270.000 m2 di superfici stradali
  • Decontaminazione e bonifica dei condotti di areazione: 220.000 m2
  • Decontaminazione di canalizzazioni metalliche
  • Decontaminazione della stazione di ventilazione centrale

ATTREZZATURE: ALCUNI DATI

  • 10.000 m di tubo flessibile in pressione per idropulitrice / 48 idropulitrici
  • 8 generatori elettrici con distribuzione ogni 100 fino a 200 kVa
  • 1.500 gruppi di illuminazione
  • 200 pompe
  • 15.000 m di manichette antincendio
  • 25.000 m di cavi 220/380 V
  • Capacità dell’impianto di depurazione: 84 m³/d, max. 7m³/h
  • Portata d’aria per l’ossigenazione: 50 – 200m³/h
  • Impianto di depurazione acque di lavaggio: 2 bacini di sedimentazione da 8 m³ con filtri a sabbia, candele e carboni attivi finissimi
  • Durata del filtro: circa 15-20h